giovedì 8 agosto 2019

PER AMA BILANCIO 2017 IN ROSSO DA 136 MILIONI


A due terzi dell’anno di grazia 2019, il Consiglio di Amministrazione di Ama vara, finalmente, il bilancio 2017. Che ora dovrà essere ratificato dal Comune, adempiendo, per altro in ritardo e parzialmente, a una delle varie incombenze previste nell’ordinanza Zingaretti sui rifiuti: manca ancora il bilancio 2018.
Per il 2017 il bilancio è in passivo per 136 milioni di euro grazie all’artificio contabile di una provvidenziale e sostanziosa svalutazione del valore del Centro Carni
La nota diffusa da Ama lascia i dati importanti in fondo, casualmente quelli negativi: “le perdite, pari a circa 136milioni di euro, derivano in massima parte dalla rettifica del valore (dai 137 milioni stimati del 2009 agli attuali 31,5 milioni di euro) del complesso del Centro Carni comunicato ad Ama dalla società di gestione del fondo immobiliare, proprietario dell’asset, istituito dieci anni fa per la valorizzazione dello stesso”.
Ama graziosamente ci fa sapere che “il valore della produzione è pari a oltre 810milioni di euro e il margine operativo lordo si attesta al 15,9% del valore della produzione. Migliora sensibilmente e ulteriormente, per ben 57 milioni, la posizione finanziaria netta dell’azienda”, visto che i debiti finanziari sono scesi di 57 milioni di euro e quelli verso i fornitori sono diminuiti di 9 milioni rispetto al 2016, fermandosi a quota 141 milioni. Infine, il patrimonio netto dell’Azienda si attesta a “circa 134 milioni di euro”.
Facendo i conti, quindi, la gestione Bagnacani - cui fa riferimento questo bilancio - è totalmente positiva: senza la svalutazione dell’ultimo secondo del Centro Carni e i famigerati 19 milioni di crediti cimiteriali, casus belli con il Campidoglio, il bilancio sarebbe stato in saldo attivo. 
Dato che non sfugge alle opposizioni. Scrive Andrea De Priamo, capogruppo Fratelli d’Italia: “Adesso scopriamo che, misteriosamente, la passività dell’azienda non è più legata alle spese cimiteriali ma al Centro Carni, impianto che è un’eccellenza nella Capitale. L’obiettivo dell’assessore al Bilancio Lemmetti di approvare un bilancio Ama in perdita, e quindi aprire all’ingresso dei privati in azienda, è comunque centrato. La Giunta Raggi probabilmente non è mai stata interessata a rilanciare la municipalizzata dei rifiuti – e le girandole ai vertici dell’Ama così come l’emergenza di questi mesi in città ne sono la conferma – e non vorremmo che il disegno grillino portasse alla svendita delle aziende capitoline”.
Dal Partito Democratico, il capogruppo, Giulio Pelonzi e la consigliera Ilaria Piccolo, rimarcano proprio la strana “voragine ben più ampia del contenzioso sui 18 milioni che il comune per un anno e mezzo non ha voluto riconoscere alla sua azienda. Anziché pretendere una gestione sana dell'azienda, il Campidoglio sembra aver fatto del tutto per definire una situazione al limite del disastro.O il Cda guidato da Bagnacani ha preso un abbaglio, o chi ha sottoscritto un bilancio con una passività di 136 milioni di euro è venuto a conoscenza di altra documentazione cui il precedente CdA era stato tenuto all'oscuro.Sul nuovo documento contabile dell'azienda capitolina e su altri interrogativi il CdA di Ama, l'assessore Lemmetti e Giampaoletti saranno chiamati in audizione nella commissione Trasparenza” che i Dem hanno richiesto.
E se il forzista Davide Bordoni lamenta la nuova crisi rifiuti a Ostia - con Ama che smentisce senza smentire - i sindacati festeggiano le nuove assunzioni promesse dalla Raggi in cambio della pace sociale: “Dopo più di dieci anni di blocco, abbiamo firmato un accordo che prevede 350 nuove assunzioni".

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