La vicenda dell’Ippodromo di Capannelle sta letteralmente esplodendo fra le mani dell’assessore allo sport, Daniele Frongia, e, di riflesso, in quelle del sindaco, Virginia Raggi.
Prima furono i sit in sotto il Campidoglio; poi il blocco della via Appia; quindi l’operaio che tenta di darsi fuoco, con annessa gaffe della Raggi che lo aveva scambiato per un pastore sardo. Ieri mattina, nuova protesta: 4 operai salgono sui tralicci della luce: “Siamo stufi di questa situazione, l'assessore Frongia ci sta prendendo in giro da due anni. Non va bene giocare con la pelle dei lavoratori”, chiedendo di parlare direttamente con il sindaco, Raggi “e non con Frongia, perché non crediamo più alle cose che ci dice”.
Il problema è sempre la questione del canone di affitto che, con il concordato fallimentare in continuità (lo stesso emesso per l’Atac grillina), è stato decurtato dal Tribunale dagli originari 2,2 milioni di euro annui a 66mila. E che il Campidoglio grillino prima ha richiesto nella totalità originaria e poi, di fronte, all’opposizione (anche in Tribunale) di Hippogroup, ha accettato i 66mila euro ma solo come acconto nell’ipotesi che il Tribunale (nel 2021) possa rivedere la sua precedente decisione.
Lo scontro è sempre più forte e, alla fine della scorsa settimana, Hippogroup ha annunciato l’avvio delle procedure di licenziamento del centinaio di dipendenti e la restituzione dell’impianto al Comune, al quale spetterebbe far fronte alle spese di sorveglianza e manutenzione senza avere la benché minima alternativa pronta. Insomma, il caos più totale.
Dopo cinque ore appesi ai tralicci della luce, i 4 operai sono scesi verso metà pomeriggio: “Dal Campidoglio non è venuto nessuno. Siamo stati costretti a scendere ma non finisce qua. Andremo avanti chiedendo a tutti i costi un incontro con il sindaco Raggi e anche con il ministro Di Maio. Stiamo pagando per gli interessi personali di Daniele Frongia con la Hippogroup, che ha cambiato il suo capo staff, che stava concludendo l'affare per sbloccare la situazione, e intanto non ci riceve”.
Inutile dire che tutte le opposizioni ci vanno a nozze: Battaglia e Pelonzi (Pd), Palozzi (Fi), Celli (Civica), Figliomeni e Cochi (FdI), tutti uniti a chiedere chiarezza e le dimissioni di Frongia.
Il precipitare della situazione di Capannelle - cui si sommano il caso Lazio Nuoto alla Garbatella e quelli di altri gestori di impianti sportivi comunali sul piede di guerra per l’infelice e fallimentare nuovo Regolamento grillino sulla gestione degli impianti sportivi di proprietà comunale - ha imposto al Sindaco di far organizzare dal direttore generale del Campidoglio, Franco Giampaoletti, una riunione riservata alla quale ha preso parte l’intero Dipartimento Sport e il capo di Gabinetto della stessa Raggi, Stefano Castiglione, ma non Daniele Frongia né alcuno nessuno dei suoi collaboratori stretti. E, il giorno dopo, è stato ancora il capogabinetto, Castiglione, a mantenere aperto l’ultimo tenue filo di dialogo con Hippogroup, interrottosi di fronte alla impossibilità per la Raggi di sconfessare pubblicamente Frongia il quale, tuttavia, anche se non in forma ufficiale, sembra, almeno per il momento essere stato messo da parte: visto che il capogabinetto Castiglione, a gestire in prima persona il dossier Capannelle. A 81 giorni dalle elezioni europee la Raggi non può permettersi l’esplosione dell’intero settore sportivo romano.
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