Rino Palmieri è ingegnere, ha 87 anni e da due combatte da solo una battaglia contro la burocrazia risultando lui, grande invalido, più moderno e all’’avanguardia dell’incartapecorito establishment capitolino. Rino ha ottenuto da Enel di predisporre sotto casa una colonnina per ricaricare la sua Smart elettrica nell’area di parcheggio a lui riservata in quanto portatore di handicap.
A luglio 2016 presenta la domanda e un bel mattino, il 12 dicembre, arriva uno squadrone di operai.
“In mezza giornata - racconta Rino Palmieri - sono venuti gli operai e qui in via Cornelio Magni, al quartiere ardeatino, hanno fatto un bello scavo. Poi hanno interrato una ventina di metri di connettore elettrico. Poi hanno predisposto tutto quello che serve per installare la colonnina. Poi hanno chiuso i cavi in quegli armadi di plastica grigia tanto comuni in mezzo la strada. Hanno richiuso la buca. E poi è finita lì”.
È finita lì nel senso che da quel 12 dicembre c’è un nuovo cavo interrato per Roma ma è un cavo non connesso alla rete elettrica. E, di conseguenza, manca la colonnina vera e propria di ricarica.
“Io - spiega ancora l’ingegner Palmieri - essendo invalido avrei diritto ad avere la colonnina “personale”, diciamo, a mio uso. I funzionari di Enel, recentemente, mi hanno fatto presente che potrebbe essere più semplice se anche altri potessero usarla. Va bene, non è un problema. Basta averla, però”.
Perché la questione è che da quel dicembre del 2016 a oggi il Campidoglio era impegolato a predisporre il Piano per le colonnine elettriche e che, in attesa di questo piano, a parte il mega spot con la Formula E all’Eur, nella situazione dell’ingegner Palmieri ci sono molte altre persone: ferme da anni in attesa che il Campidoglio muova le sue pedine. Tanto che nel Piano capitolino, approvato in Giunta a ottobre 2017 e dal Consiglio comunale ad aprile scorso, è stata prevista la possibilità che Enel e Acea possano presentare le richieste di avvio di Conferenza di Servizi non solo per le colonnine di nuova installazione ma anche per recuperare quelle già esistenti da anni ma mai attivate.
“All’Enel - racconta ancora l’ingegner Palmieri - ho versato un contributo per i lavori di 500 e spicci euro e da due anni, di fatto, mi rimbalzano da un ufficio all’altro. Ho compilato non so più quanti moduli di quelli con allegati fitti fitti. E quando scrivo, mi viene risposto con lettere prestampate e precompilate” nel più puro esempio di burocrazia imperante.
Eppure dal 2020 la Mercedes, tanto per citare una delle grandi case automobilistiche produrrà solo Smart elettriche dimostrando che almeno per una parte, il futuro della mobilità sarà elettrico.
Dal Campidoglio però arrivano rassicurazioni: l’assessorato alla Mobilità, quello della Meleo, competente per materia, ritiene che con l’avvenuta adozione del nuovo regolamento tutti questi problemi burocratici siano superabili con poche mosse e che, quindi, entro poche settimane sia possibile dare il via alle Conferenze di Servizi per i vari lotti di colonnine elettriche.
La previsione per il Comune è che con il nuovo regolamento entro il 2020 possano essere installate 700 nuove colonnine di ricarica, aprendo finalmente la mobilità anche ai veicoli elettrici che scontano proprio la carenza di punti dove effettuare il “pieno” elettrico.
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