martedì 1 maggio 2018

RAGGI FA MORIRE LA CITTÀ METROPOLITANA


Una volta era la Provincia di Roma, poi mestamente derubricata a ente fantasma, la Città Metropolitana, la cui funzione è mitologica come i draghi e le chimere. Per giunta, da quando si è aperta la crisi interna ai 5Stelle legata alla volontà del sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, vicesindaco della Città Metropolitana, di correre per il terzo mandato incorrendo nella scomunica del Movimento, di fatto, l’Ente fantasma è immobilizzato ancor più del solito.
Ogni tanto Virginia Raggi - per legge anche sindaco della Città Metropolitana - alza un sussurro di lamentela ma poi tutto si ferma nel nulla. Ora iniziano anche la pazienza dei consiglieri della Città Metropolitana sembra esaurita: “Da mesi - afferma Carlo Passacantilli (Fratelli d’Italia), presidente della Commissione Urbanistica di Palazzo Valentini - la Città Metropolitana di Roma è lasciata in uno stato totale di abbandono politico e amministrativo che non ha mai avuto precedenti. La carenza di figure apicali fondamentali per l’Ente stesso genera confusione, scambio di ruoli, malcontento e ancora maggiore depauperamento della dignità dell’ex Provincia di Roma già totalmente compromessa dalla riforma Del Rio”. 
E parte l’interrogazione alla Raggi: “vogliamo conoscere i tempi di nomina del nuovo Vicesindaco perché ad oggi sono 5 mesi che la carica è stata lasciata vacante a seguito della revoca della nomina del sindaco uscente di Pomezia Fabio Fucci finito nell'occhio del ciclone dopo aver dichiarato di violare i regolamenti del Movimento 5 Stelle che gli vietano la terza volta di candidarsi a primo cittadino. Ma c’è di più. Sono mesi che non vengono definiti gli incarichi di Capo di Gabinetto e di Direttore Generale al fine di rendere pienamente operativo l’Ente nel suo complesso”.
In sostanza, asserisce Passacantilli, l’Ente è privo delle sue figure apicali di primaria importanza: “con enorme danno in termini di gestione ed efficienza. Tutto sembra guidato, comprese delle riunioni interdipartimentali di stretta competenza amministrativa, da un dirigente a tempo determinato assunto dalla Raggi in Campidoglio da Roma Capitale ma che di fatto sembrerebbe svolgere sia il ruolo di Vice Sindaco che di Direttore Generale in Città Metropolitana pur non avendo i titoli per farlo. Insomma il solito pasticcio a 5 stelle condito dalle medesime modalità di occupazione delle poltrone che stanno caratterizzando il movimento di Grillo. Vogliamo vederci chiaro sia per il bene dei cittadini amministrati sia per il funzionamento dell’ente per questo auspico una risposta urgente dalla Raggi nei tempi previsti dal Regolamento” conclude Carlo Passacantilli. 
Fra le assunzioni nello staff di Virginia Raggi come Sindaco di Roma (e non della Città Metropolitana) c’è la quella di Angelo Capobianco (delibera Giunta capitolina 226/2017) con il compito di curare i “rapporti con la Città Metropolitana di Roma Capitale e tutti i Comuni facenti parte del territorio metropolitano, con le istituzioni Provinciali e Metropolitane del territorio nazionale, con la Regione Lazio ed il Parlamento, nonché con i portatori di interessi collettivi, quali Enti pubblici, società private, organismi rappresentativi di cittadini”. Il tutto, al costo di 55mila e spicci euro l’anno a gravare sulle casse del Campidoglio (e non su quelle di Palazzo Valentini). Scrive Passacantilli: “Risulta che Angelo Capobianco per conto del Sindaco Metropolitano lavori stabilmente presso Palazzo Valentini e coordini l’attività e la convocazione dei dirigenti della Città Metropolitana” tanto che, nell’interrogazione, viene anche chiesto alla Raggi di chiarire sia “come viene regolato l’accesso al Palazzo di Capobianco” sia “se risultano dei collaboratori al suo servizio e con quali contratti”.

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