Avevano indetto una conferenza stampa in pompa magna, il
sindaco, Virginia Raggi, l’assessore allo Sport, Daniele Frongia, e il
presidente della Commissione Sport, Angelo Diario, scomodando i Musei
Capitolini per presentare il nuovo Regolamento sugli impianti sportivi comunali
quasi fosse già approvato. Alla fine, invece, nella più strana seduta convocata
in notturna (senza che si fosse sotto approvazione di Bilancio) che si sia mai
vista, il Regolamento, scritto da Diario, al voto non ci è proprio arrivato.
Rinviato a una successiva seduta, probabilmente martedì, con la discussione
neanche iniziata.
Anche perché Segretariato generale e Dipartimento Sport del
Campidoglio in realtà avevano consegnato i rispettivi pareri solo sul testo
originale della delibera, depositato a fine novembre e non sui successivi emendamenti. Un testo iniziale duro, fortemente contestato dai concessionari degli
impianti comunali già pronti a ricorrere al Tar. Così duro che, dopo mesi di
incontri e tentativi di chiarimenti, Diario, con molto sano pragmatismo, aveva
corretto, presentando una serie di emendamenti (alla fine saranno 51) in parte
proposti da concessionari, Coni e Fdi.
Solo che gli emendamenti, consegnati agli uffici per i pareri solo il 19 sera,
hanno ricevuto pareri per metà negativi (24 no su 51 proposte); pareri negativi
peraltro non tutti di natura tecnico formale ma anche stranamente di senso
politico.
Una sorpresa giunta proprio alle 18 di giovedì sera,
all’inizio della seduta di Consiglio.
Dopo un paio d’ore di altalena sul filo del numero legale,
parlando di debiti fuori bilancio e di mozioni, al momento di aprire le danze
sul testo del Regolamento, è arrivato il passo indietro.
Formalmente, su richiesta delle opposizioni - segnatamente
del consigliere di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo - di fatto “per evitare
di chiudere la seduta per mancanza del numero legale e doverla riconvocare
magari nella mattina”, dice De Priamo e così, intorno alle 22 di giovedì si
sono spente, per ora, le luci su questo testo.
Su carta, se non ci saranno ulteriori sorprese, se ne
riparlerà martedì, a 5 giorni dal voto per le elezioni politiche e quelle
regionali. Una scadenza che, per buon senso, dovrebbe suggerire di rinviare
tutto alla settimana successiva, visto, soprattutto, che non vi sono scadenze
improrogabili cui dover dare risposta.
E giovedì sera, complice una mozione legata alla
legittimità del servizio di notifica dei tributi comunali attualmente svolto da
Poste Italiane ha portato la consigliera Agnello - già legale per Poste
Italiane - a doversi astenere dal partecipare al voto per conflitto di
interessi. Risultato, maggioranza sotto, “salvata” dal voto contrario di
Svetlana Celli (Civica Giachetti) orchestrato da Andrea De Priamo (FdI) che ha
concordato con la maggioranza grillina il rinvio del Regolamento ad altra
seduta in cambio del mantenimento del numero legale. Piccoli trucchi d’aula.
Martedì ci si riproverà con il consigliere Diario che ha già stilato un sub
emendamento che tiene conto dei pareri degli uffici: “La sostanza di ciò che
abbiamo presentato in conferenza stampa con il Sindaco e l’assessore Frongia
non cambia. Confermiamo tutte le indicazioni circa le novità contenute nel nuovo
testo, la più grande delle quali è che per la prima volta, a differenza dei due
precedenti testi del 1995 e del 2002, si interrompe il regime degli affidamenti
provvisori”.
Chiosa la Celli: “Mentre i consiglieri di questa maggioranza
si dilettano con i giochi di prestigio, risulta impossibile capire quale sia il
testo finale e quale la strategia sullo sport del M5S a Roma”.
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