giovedì 11 gennaio 2018

RIFIUTI; PD CAPITOLINO ALL'ATTACCO: "ECCO LE BUFALE A 5STELLE"

“Intanto chiederemo di invertire l’ordine dei lavori e di iniziare il Consiglio con la discussione sui rifiuti alla quale ci auguriamo che, oltre che l’assessore Pinuccia Montanari, intervenga anche il sindaco, Virginia Raggi”. 
Si preannuncia una seduta non proprio rilassata, oggi, in Aula Giulio Cesare, dove l’Assemblea capitolina, su richiesta della capogruppo del Pd, Michela Di Biase, terrà un consiglio straordinario dedicato al tema dei rifiuti. 
E ieri, i democrat romani hanno illustrato alla stampa il loro punto di vista sulla situazione rifiuti in città. La sintesi è: Roma è al collasso dopo 19 mesi di fallimenti a 5stelle.

FORTISSIMO DEGRADO 
Di Biase, Marco Palumbo, Giulia Tempesta e Valeria Baglio hanno attaccato duro: “A fronte dell'emergenza si continua a dire che va tutto bene. Mentre noi abbiamo segnalazioni sul fortissimo degrado in cui versano tutti i quartieri. Domani chiediamo che la sindaca sia in Aula per parlare dei rifiuti. Perché al posto di farlo, inventa gadget su Spelacchio. Dica ad esempio dove farà gli impianti. Senza trasportare rifiuti nelle altre regioni, Roma vive in pieno caos”, dicono i dem.
Certo, che la chiusura di Malagrotta, avvenuta con Marino sindaco, senza che fosse pronto un piano alternativo di smaltimento dei rifiuti è una responsabilità che pesa tutta intera sulle spalle del Pd romano, così come pesa non essere riusciti dal 2001 (anno in cui Malagrotta avrebbe dovuto chiudere) al 2008 e poi dal 2013 al 2015 a trovare né metodi né luoghi dove trattare e chiudere il ciclo dei rifiuti. Una responsabilità, quest’ultima, che il Pd romano condivide con la giunta di centrodestra di Alemanno in carica dal 2008 al 2013.

APRILIA NON BASTA
"L'amministrazione Marino - replicano i Dem - aveva deciso che il tema rifiuti andava affrontato con gli ecodistretti e noi eravamo a favore. Il sindaco Raggi al di là delle polemiche non ha spiegato come intende concludere il ciclo”.
Inoltre, secondo il Pd romano: “l'emergenza era prevedibile e l'accordo con Rida non è sufficiente perché ad Aprilia ci andranno 130 tonnellate al giorno e fino a settembre ne prendevano 160. E ottomila tonnellate sono ferme nei Tmb Ama. Roma è stracolma di immondizia, senza più distinzione tra centro e periferia”.

RAGGI NEGA L’EMERGENZA
Spiega la Di Biase: nella scorsa seduta del Consiglio comunale “questa amministrazione continua a negare che questa città stia vivendo una situazione di emergenza: la città è allo sbando e i cittadini sono ormai rassegnati all'idea di vedere il pattume in strada. E in Aula stiamo perdendo tempo su un argomento, come la revisione dello statuto, che non ci sembra dirimente per questa città". 

SULL'EMILIA UN NO IMMOTIVATO
Poi si entra nel merito delle ultime vicende, comprese le accuse che i 5Stelle ripetono come un mantra per attribuire il caos rifiuti alla Regione di Zingaretti: “c'e' stato un grande lavoro e una grande disponibilità da parte di Zingaretti e del presidente Bonaccini (Emilia-Romagna) ad accogliere la richiesta partita da Ama e quindi dal Comune di Roma, ma c'è stato un ripensamento immotivato. Quella del costo è una motivazione che non regge perché la cifra è regolato da un accordo interregionale". 

DIFFERENZIATA AL PALO
Inoltre "ci sono stati diversi cambi ai vertici di Ama ma con la raccolta differenziata siamo fermi al 42% del 2016 secondo i dati Ispra. Fosse anche arrivata al 44%, come dice questa amministrazione, non c'è stato quell'aumento del 7-8% come promesso da Raggi. Gli impianti sono al collasso e lo stesso vale per le flotte e le officine di Ama. A noi non risultano 280 mezzi in più in circolazione così come sbandierato dall'assessore. E poi ancora le famose sedi decentrate di Ama: ci sono già sette aree che hanno avuto l'ok dai Municipi ma ancora non se ne sa nulla. Tra l'altro in alcuni casi, come a Casal Selce, si tratta di aree che non sono neanche del Comune di Roma". 

IL RITARDO BLOCCA LA REGIONE
Insomma, dietro gli annunci, per il Pd, il nulla: “Nei giorni passati l'assessore Montanari ha detto che la Regione Lazio è in ritardo con il piano rifiuti regionale, ma sa bene che la Regione non può procedere perché il Comune non ha comunicato quali sono i siti in cui saranno collocati gli impianti”. 

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