Strisce blu praticamente in tutta Roma, via la riserva del 20% di parcheggi gratuiti, cancellazione dei miniabbonamenti da 4 euro/8 ore di sosta; tariffazione anche vicino gli ospedali, riduzione da 2 a 1 targa per nucleo familiare esentata dal pagamento dei parcometri e, dulcis in fundo, aumento fino a 3 euro del costo di ogni ora di parcheggio su strada. Questa è la sintesi della delibera che la Mobilità capitolina sta studiando per portarla in Aula già verso la prossima primavera.
Spiega Enrico Stefàno, giovane presidente della Commissione Mobilità del Campidoglio e uno dei quattro “vecchi” della pattuglia 5Stelle in Campidoglio (insieme al sindaco, Virginia Raggi, al presidente dell’Assemblea Capitolina, Marcello De Vito, e all’assessore allo Sport, Daniele Frongia): “Per febbraio potremmo essere pronti ad andare in Consiglio comunale con una delibera di indirizzo che sarà lo strumento per poi modulare zona per zona la riforma della sosta”.
TUTTA ROMA CON LE STRISCE BLU
Il primo dato della (futura) nuova Delibera è l’allargamento praticamente a tutta la città delle strisce blu, oggi confinate solo nelle zone più centrali. “Vogliamo estendere la sosta tariffata in tutte le sei zone in cui la città è stata suddivisa dal Piano Generale del Traffico urbano (Pgtu)”, spiega Stefàno. In sostanza, se si escludono le aree di aperta campagna al di fuori del Grande Raccordo Anulare, questa estensione delle strisce blu riguarderà ogni zona in cui ci sono case e uffici: da Ostia, Vitinia e Acilia, fino a Pisana, Aurelia e Boccea, Flaminia, Cassia, Grottarossa e Castel Giubileo; Centrale del Latte e La Rustica; Tor Bella Monaca, Torre Angela e Anagnina; Ardeatina, Laurentina e Colombo. “In periferia - aggiunge Stefàno - ovviamente sarebbe un costo molto più basso rispetto al centro”.
LE AGEVOLAZIONI DI OGGI
Oggi i posti auto tariffati sono poco più di 76mila, con un costo di 1 euro l’ora. Però sono previste delle agevolazioni: intanto, dopo una serie di sentenze, il 20% dei posti su strada deve essere lasciato bianco. E, inoltre, è prevista una forma di mini abbonamento giornaliero: mettendo 4 euro nel parcometro, si può lasciare la macchina ferma 8 ore.
AUMENTANO I COSTI PER I ROMANI
Alziamo la tariffa e via le agevolazioni: “Prevediamo, almeno per alcune zone, di arrivare anche a 3 euro l’ora e di eliminare la possibilità sia dell’abbonamento giornaliero da 4 euro per 8 ore che la cancellazione del 20% di posti auto ‘bianchi’”, spiega Stefàno che chiarisce: “Non si tratta di essere dei talebani contro l’uso delle autovetture private ma dobbiamo far ruotare le macchine e ridurre il traffico privato per fluidificare il trasporto pubblico. L’apertura della Metro C a San Giovanni potrebbe essere una buona motivazione per risolvere il problema delle sentenze del Tar”.
Le zone dove si abbatterà il salasso non sono ancora state identificate ma gli indizi puntano tutti verso le grandi strade dello shopping: via Cola di Rienzo, via Appia Nuova, via Tuscolana, viale Libia. Il che, se da un lato potrebbe evitare che chi fa shopping stia parcheggiato ore e ore, dall’altro potrebbe creare i problemi a chi in quelle strade, nei negozi, ci lavora. E che, quindi, finirebbe per versare una fetta dello stipendio giornaliero nelle casse del Comune.
A PAGAMENTO ANCHE NEGLI OSPEDALI
Altra novità è quella di far pagare la sosta anche vicino gli ospedali: “L’idea - dice Stefàno - è una tariffa calmierata, ad esempio 50 centesimi l’ora. La presenza degli ausiliari della sosta scoraggerebbe l’odioso fenomeno dei parcheggiatori abusivi”. Purtroppo, l’esperienza del Policlinico Umberto I e del Bambin Gesù sul Gianicolo dove la sosta è a pagamento e gli abusivi imperversano dimostra che il rischio concreto è quello che l’automobilista paghi due volte: una l’obolo all’abusivo per non avere danni alla macchina e l’altra il parcometro al Comune.
MENO AUTO ESENTATE A FAMIGLIA
L’altra grande novità è il taglio, da due a una, delle targhe per ciascun nucleo familiare, esentate dal pagamento della sosta. “Abbiamo verificato che nelle aree di sosta tariffata le due targhe significano trasformare le strade in un garage per i residenti”.
UNA MANNA PER LE CASSE COMUNALI
L’ultimo contratto di servizio fra il Campidoglio e Atac sulla sosta tariffata, siglato dall’Amministrazione Raggi, non lascia molti dubbi: l’incremento dei posti blu avrebbe effetti immediati sulle casse capitoline.
Non facili a quantificarsi: i ricavi, fino al 2014, erano pari a 32 milioni e mezzo di euro l’anno. Di questi, Atac riconosceva al Comune poco meno di 4 milioni di euro. Con il nuovo contratto, invece, Atac diventa solamente esattore della tariffa e “gira” tutti gli incassi al Campidoglio. Il quale, a sua volta, paga Atac. Ecco, quindi, che nel bilancio 2016, il Comune stima di incassare oltre 30 milioni di euro dalla sosta e di pagarne ad Atac, come spese, quasi 29. Insomma, rispetto a quando Atac incassava e “girava” al Comune, il Campidoglio ci perde un paio di milioni di euro. Di conseguenza, viste le disposizioni contrattuali fra Atac e Campidoglio, un aumento dei posti blu farebbe incrementare i soldi a disposizione del bilancio comunale.
Napoli e Genova hanno la tariffa minima per le strisce blu più bassa: 50 centesimi l’ora. Milano è la più cara: ogni ora dalla terza in poi, dentro l’Area C (la zona centralissima) costa ben 4 euro e mezzo.
LE STRISCE BLU NELLE 10 MAGGIORI CITTÀ ITALIANE
Le strisce blu sono ovunque: le dieci più grandi città italiane per popolazione le hanno adottate tutte quante, ogni città ha diviso il tuo territorio in diverse zone modulando i costi. Più si va verso il centro, più lasciare la macchina in strada, costa. E Roma ha, tutto sommato, un costo basso: 1 euro l’ora ovunque tranne le zone a traffico limitato dove il prezzo, stando al sito di Atac, è 1 euro e 20. Una tariffa meno cara di quelle massime di Napoli e Torino (tariffa 2,5 euro/ora), Bologna (2 euro e 40), Bari e Genova (2 euro), Firenze e Palermo (1 euro e mezzo l’ora). Meno di noi solo Catania che ha un costo fisso di 87 centesimi l’ora, qualsiasi zona cittadina.
ABBONAMENTI PER I RESIDENTI
Decisamente diversificata la politica seguita dalle varie amministrazioni cittadine sul modo di trattare i residenti rispetto alla sosta a pagamento. Stando al sito di Atac, un abbonamento mensile per le strisce blu costa 70 euro. La più economica si conferma Catania: un residente può avere l’abbonamento per la sosta a pagamento alla modica cifra di 18 euro e spicci. Napoli e Milano, Bologna e Firenze adottano politiche simili: il costo è legato alla zona di residenza e un abbonamento può arrivare in entrambe sui 150 euro come costo massimo. Bologna e Firenze, invece, sono molto meno esose: si va dai 40 euro di entrambe fino ai 50 del costo massimo nella città di Dante e ai 70 per Bologna. Se Roma sembra cara, aspettare di vedere Torino: sul sito istituzionale il costo di un abbonamento arriva a 180 euro però consentendo a ciascun residente di avere “pagate” due targhe. In modo simile a Torino, quanto fatto da Genova e Bari: la prima targa costa poco, rispettivamente 2t5 e 30 euro, ma la seconda arriva a 300 euro.
I COSTI DEL TICKET BUS
Leggermente diversa la situazione sul costo del biglietto dell’autobus. Roma, Milano e Torino hanno tutte lo stesso costo: 1 euro e mezzo per 90 minuti di validità. Sempre 90 minuti vale anche quello di Napoli, ma a 1 euro e 60, di Palermo (1 euro e 40) e di Firenze (1 euro e 20), mentre valgono 75 minuti i ticket bus di Bologna (costo 1 euro e 20) e Bari (solo 1 euro). Vince la medaglia d’oro Catania: il biglietto dura 120 minuti e costa solo 1 euro e 20.
ABBONAMENTI MENSILI
La maglia nera del costo sull’abbonamento la prende Atac: un “impersonale”, quindi cedibile, costa 53 euro, a fronte dei 46 di Genova, 42 Palermo, 40 euro Catania e 35 tutte le altre città. Lievemente più complesso analizzare i costi degli abbonamenti per studenti: Roma li lega al reddito Isee, Napoli ha un costo annuale molto basso e la più cara risulta Torino, con una differenza fra l’abbonamento normale (35,5 euro) e quello per studenti (28,4 euro) piuttosto risicata anche perché la tariffa va pagata annualmente.
LA GIUNGLA DELLE ZTL
Roma lega i permessi per la Zona a Traffico limitato al reddito Isee, al tipo di vettura, al numero di targhe associate e alla durata del permesso (annuale o quinquennale). Quindi la giungla dei costi di un tagliando segna da un minimo di 94 euro fino a oltre 2mila per un annuale.
Milano ha avviato l’Area C: chi ha bisogno di entrare paga un ticket giornaliero che va dai 2 euro per i residenti a Milano ai 3 euro per le aziende ai 5 per i non residenti.
Il paese della cuccagna dei residenti è dato dal duo Bologna e Catania: qui i residenti non pagano il permesso e possono segnarvi sopra ben due targhe. A Napoli il sito istituzionale riporta un costo di 10 euro per il primo permesso Ztl per i residenti, 25 per una seconda targa e 50 per una terza. Genova si conferma città economica sul primo permesso (27 euro) ma la stangata è sulla seconda targa: 300 euro. Seconda targa non consentita a Bari, Palermo e Torino mentre a Firenze un residente può segnare 3 targhe sul proprio permesso Ztl che costa solo 30 euro.
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