giovedì 23 ottobre 2014

STADIO, EPPUR SI MUOVE

Stadio, pianin pianino si va avanti. Con un singhiozzino, ieri pomeriggio, le Commissioni Ambiente e Urbanistica hanno dato il loro parere favorevole alla delibera di interesse pubblico per lo Stadio di Tor di Valle. 




Restano, invece, al palo per mancanza del numero legale, le altre tre Commissioni - Sport, Lavori Pubblici e Trasporti - i cui membri, presenti alla riunione congiunta di tutte e cinque le Commissioni interessate dal provvedimento, non sono stati, però, in grado di assicurare il numero minimo di presenze per esprimere un voto valido. 
Quindi, queste tre commissioni, dovranno essere  nuovamente convocate per chiudere la partita e consentire, finalmente, alla Delibera di approdare in Aula per il voto finale. 
A questo punto, è ipotizzabile attendersi questo voto - decisamente scontato nell’esito positivo, pur in presenza di molti mal di pancia dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione - per l’ultima decade di novembre. Un piccolo slittamento, dunque, che però, anche dalle considerazioni espresse da Antonio Stampete (Pd), presidente della Commissione Urbanistica e coordinatore di questa maxiseduta, quasi una plenaria del Consiglio comunale, lascia ormai quasi definitivamente nel libro dei sogni la possibilità di aprire i cantieri per la primavera del prossimo anno e di giocare il primo incontro all’interno del nuovo Stadio per il 2017.




I mal di pancia li hanno espressi un po’ tutti i consiglieri: D’Ausilio (Pd) “La legge nazionale è scritta male”; Cantiani (NCD) “Chiedo di nuovo di avere da Agenzia della Mobilità un modello di esercizio per la metro B se si dovesse procedere con la diramazione per lo Stadio”; Bordoni (Forza Italia) “Ribadisco la necessità di approfondire i problemi sulle connessioni stradali”; Ghera (Fratelli d’Italia) “Mancano ancora troppi approfondimenti su troppi temi, non si possono firmare cambiali in bianco”; Rossin (Forza Italia) “Troppi problemi irrisolti, viabilità e trasporti in primis”; Giansanti (Lista Marino) “I commi della legge stadi sono posticci”; Frongia e De Vito (M5S) “Sì allo Stadio, no a Tor di Valle”. 



Alla fine il mezzo pasticcio del voto: uno slittamento sciocco ma che fa comprendere ancora quanti inciampi ci siano sulla strada del nuovo Stadio.

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