martedì 19 novembre 2013

CONCORSONE 4: LA FACCIA DI CHI?

Venerdì scorso, al momento del lancio della "pietra nello stagno" erano insieme, fianco a fianco. Ignazio Marino e Luigi Nieri hanno condiviso l'onere e l'onore di denunciare le presunte irregolarità nel maxi concorso. Annuncio accompagnato dal "ci prendiamo 48 ore di tempo" per effettuare verifiche.

Ieri, trascorse le 48 ore in questione, ad incontrare sindacati, giornalisti e con corsisti c'era il solo Nieri.
Oggi in Aula consiliare, a riferire sulla vicenda ai Consiglieri dell'Assemblea Capitolina, il Sindaco non c'era. E, di nuovo, c'era il solo Luigi Nieri.

Ora, che, all'incontro con la stampa di ieri pomeriggio, insieme al viceMarino, ci fosse anche il solo Rodolfo Murra era piuttosto scontato. L'altra "detective" capitolina incaricata delle indagini, Antonella Caprioli, capo del Personale, avrebbe potuto incontrare qualche difficoltà a rispondere alle inopportune domande dei giornalisti, tipo, ad esempio, come ci si sente a indagare su se stessi... visto che, nelle tre Commissioni d'esame in cui è stata impiegata, non risultano sue denunce o segnalazioni di irregolarità nello svolgimento del Concorso.

Che, invece, non ci fosse il Sindaco a spiegare la vicenda ha lasciato più di qualcuno perplesso. 
Ma, si sa, il Sindaco di Roma ha mille impegni istituzionali. 
Per cui, chiaramente, la presentazione di un libro alla Feltrinelli di via Appia Nuova è palesemente un appuntamento istituzionale al quale non è possibile mancare.
In fondo, la carica di Vicesindaco che ci sta a fare?

Oggi, invece, nella sede istituzionale per eccellenza, il Consiglio comunale, a riferire su una vicenda esplosa come un fulmine a ciel sereno, spiazzando sindacati, concorsisti, commissari d'esame, ancora il Sindaco non c'era. 

Sicuramente tutte coincidenze ma i bene informati nei corridoi capitolini leggono in questa assenza reiterata del Sindaco una netta presa di distanza dalla vicenda, un "non volerci più mettere la faccia".

In sostanza, Marino si è reso conto della sciocchezza in cui lui e l'intera Amministrazione capitolina si sono infilati.
Il Comune è stato esposto non solo a decine di migliaia di ricorsi ma al rischio contabile di enormi risarcimenti.
La Giunta ha vissuto questo weekend come un boomerang politico: se l'idea iniziale era di sollevare un polverone "anti alemanniano" e poi procedere in un'ovazione di applausi all'annullamento indolore del concorso - come le ridondante affermazione di Marino di ieri parrebbe dimostrare - ebbene questa idea è miseramente fallita.
I concorsisti e le loro famiglie hanno letteralmente invaso la bacheca di Marino non solo di proteste per il prima annunciato e poi rimangiato annullamento, ma anche di testimonianze di regolarità del concorso. E certo gli applausi dei concorsisti che ieri manifestavano sotto il Campidoglio che ieri, all'improvviso e inaspettati, hanno accolto l'arrivo dell'ex sindaco Alemanno non sembra siano stati presi bene a Palazzo Senatorio.

Di qui, le assenze strategiche, un po' come quelle dei liceali che bigiano scuola per evitare un'interrogazione. E mandare avanti Nieri ha anche un altro effetto: esporre la faccia del Vicesindaco a quella che si è trasformata da una Austerlitz in una Waterloo, vuol dire anche ridurne il peso personale in Giunta, diminuendo l'influenza politica di SeL che è uno degli elementi della politica di Marino più criticati fino ad oggi dal Partito del Sindaco, il Pd.



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