Il sindaco di Roma ha deciso di non rinnovare le ordinanze di Alemanno che vietavano la prostituzione in strada, reprimevano il fenomeno dei lavavetri agli incroci e quella che metteva un argine ai bivacchi nelle zone di pregio.
Pochi giorni fa, infatti, queste tre ordinanze andavano a scadenza.
Al Sindaco è stato sottoposto per tempo il problema: che si fa? Si rinnovano?
A quel punto, Marino chiede un bel parere al segretario Generale, Liborio Iudicello domandandogli se era legittimo andare avanti.
La risposta di Iudicello è stata una lunga dissertazione giuridica di ben tre pagine in cui si sottolineava il problema della "necessità ed urgenza" delle ordinanze e la loro reiterazione con l'assurto che si poteva andare avanti ma occorreva tenere conto proprio di questi requisiti.
Risultato, i tre provvedimenti - specie quello sulla prostituzione tanto contestato dal Pd all'epoca di Alemanno e bollato come inutile - sono finiti nel cassetto dei ricordi.
Eppure, eppure...
L'ordinanza anti prostituzione, la 242 del settembre 2008, era rimasta in vigore per il quinquennio Alemanno, producendo un sensibile calo della presenza di donne, uomini e trans che "esercitavano" in strada. Vie come la Salaria, fino al 2007 popolate da una cinquantina di ragazze per senso di marcia, erano ridotte a meno di una decina totale di "mondane". In termini di sanzioni, considerando la,difficoltà di tenere aggiornati i conti, l'ordinanza aveva fatto segnare oltre 20mila multe, il 13% delle quali ai clienti.
Non solo, ma la stessa ordinanza era divenuta uno strumento di controllo,del fenomeno.
Le statistiche elaborate dal sottoscritto sulla base dei verbali di Vigili, Carabinieri e Polizia, avevano consentito di dire che:
1) il 92% del fenomeno prostituzione riguardava donne, il 6% transessuali e il restante 2% uomini;
2) fra le donne, l'84% era di nazionalità rumena, seguite da Nigeriane, Bulgare, Italiane, Albanesi e via via con le altre nazionalità comprese Statunitensi, Russe, Israeliane, Greche.
3) fra le donne, solo il 7% risultava minore di 18 anni
4) fra i clienti multati, il 33% non risiedeva a Roma, ma in uno dei Comuni limitrofi.
Inoltre, l'Ordinanza 242 aveva superato una serie infinita di ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, quasi tutti presentati da quelle varie Associazioni che si occupavano di assistenza alle prostitute - riccamente finanziate dal pubblico. Una parte di efficacia, certo, venne perduta quando la Consulta dichiarò incostituzionale un pezzo del Decreto Maroni nella parte in cui consentiva ai Sindaci di reiterare le Ordinanze anche in assenza dei requisiti di necessità e urgenza.
Ed è proprio questa Sentenza della Consulta alla base formale della decisione di Marino di non reiterare le Tre ordinanze.
Ed ecco che, già all'indomani dell'inserimento di Marino in Campidoglio, le prostitute in strada si sono inspiegabilmente moltiplicate.
Fino ad oggi, con questa notizia:
Via Salaria: donna aggredita dalle prostitute alla fermata del bus. Intralciava il loro lavoro
"Strattonata, tirata per i capelli e schiaffeggiata in mezzo alla strada da un gruppo di prostitute in attesa di clienti alla fermata del bus, senza che nessuno si fermasse a soccorrerla e senza riuscire a ottenere l'intervento delle forze dell'ordine. Vittima dell'aggressione, sabato 10 agoto alle 11, in pieno giorno, alla fermata Cotral sulla via Salaria davanti all'hotel Giocca, un'operaia romena che lavora per una ditta di pulizie.
IL RACCONTO DELLA DONNA - La donna, dopo aver terminato il turno notturno di lavoro, stava aspettando l'autobus per tornare a Monterotondo, dove vive. "Alla fermata - racconta in lacrime ad Omniroma - c'erano anche una decina di giovani prostitute, alcune rumene come me, poco più che adolescenti e praticamente nude. Il problema è che gli autobus, quando vedono queste ragazze alla fermata, raramente si fermano, e io sono costretta spesso ad aspettare per ore. Così, visto che avevo lavorato tutta la notte ed ero molto stanca, in maniera gentile ho chiesto alle ragazze se potevano allontanarsi per farmi prendere l'autobus".
BOTTE ALLA FERMATA - Richiesta che non ha sortito l'effetto desiderato: "Per tutta risposta sono stata aggredita: una ragazza mi ha preso per i capelli, mentre un'altra mi ha strattonata e mi ha preso a schiaffi. Poi hanno gettato la mia borsetta in mezzo alla strada sparpagliando sulla carreggiata tutto quello che c'era dentro. Infine mi hanno minacciata di morte, di gettarmi sui binari della ferrovia, con un'arroganza incredibile come se loro fossero le padrone della strada, sicure di godere di una completa impunità. Era giorno, quasi le 11, e nessuna automobile si è fermata ad aiutarmi".
INTERVENTO FORZE DELL'ORDINE - Oltre all'aggressione, la donna lamenta anche il mancato intervento delle forze dell'ordine. "Ho chiamato più volte il 112 - prosegue - ma non è arrivata nessuna macchina". Interpellati, i carabinieri confermano la sua chiamata, ma riferiscono che, a causa delle difficoltà dovute alla lingua e al fatto che fosse molto agitata, la donna non sia riuscita a far capire bene dove si trovasse e che quindi l'auto inviata non sarebbe riuscita a individuarla.
PROSTITUTE A ROMA - Ma al di là sul possibile equivoco con i militari, la situazione della prostituzione a Roma sta ritornando ad assumere contorni preoccupanti. Come confermano anche i carabinieri, lucciole e transessuali sono tornati in massa sulle strade della prostituzione come Salaria, Togliatti, Casilina, Tiberina. Ragazze seminude, molte poco più che adolescenti, alcune anche incinta, dopo la stretta degli ultimi anni hanno ricominciato a invadere le strade in cerca di clienti. E lo scorso mese di giugno è scaduta anche l'ordinanza emessa dall'ex sindaco Gianni Alemanno, che consentiva di multare le prostitute e i clienti che si fermavano in auto per contrattare una prestazione. Un provvedimento che il Campidoglio non ha rinnovato.
Insomma, il lupanare Roma riapre. Grazie a Marino, di corsa.
Nessun commento:
Posta un commento