Un’euforia durata pochi minuti quella dei tifosi della
Roma: alla notizia dell’avvenuto trasferimento in Regione da parte degli uffici
capitolini delle carte relative al progetto definitivo dello Stadio della Roma
di Tor di Valle, i social network sono letteralmente esplosi.
Neanche il tempo,
però, di assaporare la fine del limbo in cui il progetto era finito negli
ultimi 3 mesi che dalla Regione arriva, attraverso una nota, la doccia fredda:
“Il Comune di Roma
Capitale ha trasmesso il progetto del nuovo Stadio della
Roma presentato dalla Società Euronova il 30/5/2016. Nella nota di presentazione
del progetto manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata
dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità
dell’opera e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di
documenti/elaborati. Nella nota di accompagno al progetto, a firma del
Direttore del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma
Capitale e a seguito del lavoro svolto dal gruppo interdipartimentale, sono
allegate inoltre, le relazioni dei dipartimenti interessati. Nei prossimi
giorni gli Uffici della Regione esamineranno l’intera documentazione
pervenuta”.
In sostanza, nel trasmettere la documentazione,
l’assessorato all’Urbanistica guidato da Paolo Berdini – che, secondo quanto si
apprende, avrebbe gestito tutta la pratica in splendida solitudine – avrebbe
omesso di inserire una dichiarazione con la quale si certifica che il progetto
rispecchia tutti i dettami della delibera di pubblico interesse del dicembre
2014, ribadendone, quindi, la pubblica utilità.
Una certificazione questa che
potrebbe anche essere considerata ridondante: il semplice fatto di aver
trasmesso il progetto, senza accompagnarlo, come avvenne nel 2015 con la prima
lacunosa versione, da una lettera che lo identifichi come non idoneo a entrare
in Conferenza di Servizi, dovrebbe sottintendere che, questa volta, esso sia
completo in ogni
sua parte. Anche perché questa richiesta della Regione va a
contraddire lo spirito e la lettera della “legge stadi” che è quello di
semplificare e snellire le procedure.
Tuttavia, dalla Regione, che avrà ora 5 giorni di tempo
per esaminare i documenti spediti dal Campidoglio e chiedere le integrazioni
che riterrà necessarie a partire proprio da questa “dichiarazione di
conformità”, trapela una lettura che va al di là del formalismo burocratico: si
vuole evitare, in sostanza, che sia la Regione a sostituirsi al Campidoglio in
un atto di competenza comunale e, contemporaneamente, mettersi al riparo dal
rischio di cambi di parere in corso di Conferenza di Servizi e da eventuali
future inchieste giudiziarie.
Uno scoglio, questo, che, tutto sommato, sarebbe
possibile superare in pochi minuti: si tratta di redigere una semplice lettera
con la quale il Campidoglio ribadisce che il progetto presentato dalla Roma
rispecchia quanto stabilito nella delibera del dicembre 2014. Un atto che, se
c’è la volontà politica, si può redigere in un quarto d’ora.
Dal Campidoglio, però, parte l’ennesima supercazzola: di
fronte all’obiezione avanzata dalla Regione, la Giunta Raggi si limita a
dichiarare: “Roma Capitale ha trasmesso il progetto dello stadio
dell'A.S.Roma, presentato dalla società Euronova, alla Regione Lazio.
Ogni parere nel merito verrà espresso in sede di Conferenza
dei servizi, che sarà occasione di confronto limpido e trasparente tra le
parti". Nella nota, il Campidoglio ribadisce "la volontà, da parte
dell'amministrazione capitolina, di realizzare lo stadio nel pieno
rispetto delle regole". Un mantra, questo del rispetto delle regole, che
sembra solo un modo per prendere tempo.
A stretto giro, parte una velina
ufficiosa del Campidoglio: “Il parere di conformità non è in alcun modo
vincolante all'apertura della Conferenza dei servizi. Se fosse confermato che
della Pisana sono pronti a bloccare l'iter naturale del progetto rinviando
l'apertura della Conferenza sarebbe molto grave. Ci auguriamo e vogliamo
sperare che la Regione Lazio non si metta di traverso. L'iter del progetto deve
andare avanti”.
La Roma e Parnasi, intanto, esprimono comunque
soddisfazione per l’avanzamento dell’iter: James Pallotta, presidente dell’AS
Roma, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti per l’avanzamento della
procedura, un ulteriore passo verso la realizzazione di una delle opere più
importanti in Italia”, mentre Luca Parnasi, presidente di Eurnova, ha
dichiarato: “Desidero esprimere, da imprenditore che opera nella nostra città,
un sentito ringraziamento a tutti gli uffici coinvolti e confermare la nostra
disponibilità ad un constante dialogo durante la prossima fase dell'iter
amministrativo”.
Cosa succede a questo punto.
La Regione, da quanto si
apprende, non intende convocare e aprire la Conferenza di Servizi decisoria in
mancanza di questo parere e, trascorsi i prossimi 5 giorni, da via Cristoforo
Colombo dovrebbe partire alla volta del Campidoglio una richiesta formale per
ottenere questo documento. Il Comune, oltre guadagnare 5 giorni con questa
melina, si troverà o a dover poi fornire il documento mancante o ad assumersi
la responsabilità politica di non far aprire la Conferenza regionale.
Con la
Roma, i suoi tifosi e un investimento da 1,7 miliardi di euro, messi in mezzo
in una partita a tennis fra Ponzio e Pilato.