martedì 18 febbraio 2014

COCA-COLA MON AMOUR

Ci siamo. 
La sinistra s'è svejaaataaaa, per dirla come Ricciotto del Marchese del Grillo. 
Quella sinistra bella bella, quella delle battaglie per la giustizia sociale, quella dei nemici del popolo.

E in mezzo, nella nuova grande battaglia di SeL (nello specifico) per la giustizia sociale e contro i nemici del popolo ci finisce il povero Ignazio Marino che, evidentemente, non riesce a dirne una giusta nemmeno quando animato dalle più pie intenzioni.

Il nemico del popolo è ancora una volta, la Coca-Cola.
Qualche giorno fa, il 22 gennaio scorso, il pianificatore di figuracce lancia l'appello alla Coca-Cola: sponsorizzaci i Fori Imperiali.




Su questo blog, era stato lanciato l'appello alla sinistra: sveglia o vi ritrovate il Grande Satana fra gli sponsor.
http://www.fmmagliaro.blogspot.it/2014/01/aridatece-la-sinistra.html
Un appello rimasto inascoltato. 
E, sempre da questo blog, era stata segnalata l'incongruenza fra la proposta del Primo Cittadino sugli ormai stantii Fori Imperiali e il Regolamento per gli sponsor etici del Comune di Roma.

Il siluro arriva oggi, a scoppio ritardato. Molto ritardato.

Il casus belli, però, non sono i Fori Imperiali: evidentemente era troppo impopolare rompere subito le uova nel paniere al pasticcione del Campidoglio. E poi, forse, la gente non avrebbe capito: come si fa a dire no ai soldi della Coca-Cola se servono per finanziare i Fori Imperiali, cavallo di battaglia di Marino?

Però, quando si presenta l'occasione, nulla ferma il treno ideologico della Sinistra. Tra l'altro, quando la ghiotta occasione di avere visibilità è sul più consumistico tour promozionale della Coppa del Mondo dei Mondiali della Fifa.

Ed ecco, quindi, Gianluca Peciola, erede delle gloriosissime tradizioni di Gramsci e Togliatti, Secchia e Longo, attaccare la Coca-Cola e richiamare il Regolamento sugli Sponsor Etici oggi che si parla di Coppa del Mondo e non farlo quando questo avrebbe aperto una nuova ferita nel corpo martoriato del povero Marino, sballottato da raptus inconsulti di nomine sbagliate e sfregiato da piogge e mondezza.



sabato 15 febbraio 2014

UN SINDACO IN CERCA DI AUTORE

I tifosi di calcio, si sa, sono una categoria a se stante: scaramantici, settari, spesso poco lucidi quando si parla della loro squadra del cuore.
I tifosi della Roma non fanno eccezione. Dopo le prime dieci giornate di campionato, la squadra guidata da Garcia era imbattuta e a punteggio pieno.
Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, interviene in radio alla trasmissione di Max Giusti. Parla della Roma e promette uno spogliarello nel caso in cui i giallorossi dovessero vincere lo scudetto.
Seguono quattro pareggi anodini e la Juventus sorpassa la Roma in testa alla classifica.
La tiepida marcia indietro del Sindaco non basta a placare gli animi. Ieri, il Sindaco si fa ritrarre in una  foto celebrativa con la maglia del capitano della Roma, Francesco Totti, e poco dopo giunge la notizia che il Capitano si è infortunato e salterà la prossima gara. 



Non pago, Marino riparla della Roma, questa volta dedicandosi allo Stadio che la società di Trigoria vuole edificare.
Attendiamo con ansia le notizie di ricoveri per irritazioni cutanee nelle zone preziose...

Tuttavia, non è tanto questo a destare perplessità: scaramanzia a parte, non è molto plausibile che fra i poteri del Primo Cittadino rientri effettivamente quello di portare sfiga. Anche se Napoleone diceva di preferire un generale fortunato a uno abile... E Marino pare non contraddistinguersi né per l'una né per l'altra...

Quello che desta perplessità è che la famosa promessa (o minaccia, dipende dai punti di vista) di denudarsi non era farina del sacco di Marino. Era un copione. Che il Sindaco ha pedissequamente recitato.
A confermarlo è Chiara Romanello, vice capo ufficio stampa di Marino la quale, commentando alcuni post proprio in merito all'infortunio di Totti concomitante con la foto del Sindaco a fianco della maglia numero 10, dice testualmente che "si trattava di un copione"...





Neanche Rockfeller, il pupazzo parlante di José Moreno che imperversava sulle reti televisive negli anni '80...


lunedì 3 febbraio 2014

CERTO: IDROSOLUBILE

Come l'asfalto, così anche il Sindaco e la sua Giunta hanno dimostrato di essere idrosolubili.
Impreparazione, indecisione, scaricabarile: Marino affonda nel pantano di Roma. E, con lui, purtroppo, l'intera città.

La rincorsa spasmodica è quella di cercare un capro espiatorio

Ovviamente, la precedente Amministrazione. 
Che, a sua volta, chiamò in causa i predecessori. E così via, fino a risalire all'indietro nel tempo. 
Al massimo, però, alla Roma papalina, dato che i piemontesi costruirono i muraglioni del Tevere (1876) evitando che, ad ogni pioggia, la città si allagasse come Venezia con l'acqua alta. 
I capri espiatori - principale preoccupazione di chi ha l'onere di governare - però non funzionano più molto.

Certo, ci sono state le edificazioni selvagge e dissennate. Ma non ci sono idrovore, almeno non ce ne sono di funzionanti.
Certo, ci sono problemi di bilancio. Ma sono gli stessi che hanno afflitto il quinquennio Alemanno.
Certo, ci sono le abituali imprecisioni del servizio meteo che dice e non dice. Ma ci furono anche con Alemanno.
Di certo c'è che le strade dell'intera città sono ridotte al livello di attentato alla sicurezza pubblica.

Di certo c'è che l'emergenza è stata sottovalutata e reiteratamente.



Chissà, ad esempio, se la proiezione è stata divertente, la sera prima del diluvio... 

E, ancora, alle 10.34 il Sindaco twitta... peccato che pioveva da ore...


E non sono da meno gli assessori: post delle 10.41...


...quando, in realtà, già più di due ore prima qualcuno aveva lanciato i primi allarmi...




Di certo c'è che, quando il 27 agosto scorso, il sindaco Marino annunciò il piano di disostruzione dei tombini, lo fece con toni di tale trionfalismo che ci si attendeva qualcosa di meglio.


E, certo, ci sono le polemiche. Quelle non mancano mai. Semmai, mancano di coerenza.
In parallelo ai centimetri di pioggia o di neve, ci furono i centimetri di comunicati della sinistra, quando governava Alemanno, nel più pure stile "piove, governo ladro". 
La coerenza vorrebbe che oggi, le stesse accuse venissero mosse dagli stessi attori verso chi governa. 


http://www.cinquequotidiano.it/politica/il-villaggio/2014/01/31/meteo-comune-di-roma-maltempo-alemanno-dimettiti-chiedeva-opposizione-pioggia-neve-metro-chiuse-caos-traffico/#.UvD9ZT15OSo




E, invece del mea culpa, leggiamo anche una dose di ironia...
Ad esempio, basti leggere il tweet di Davide Desario, del Messaggero.

Ma, soprattutto, le risposte di due dei protagonisti della ciarlata antialemanno nell'ultimo quinquennio: Marco Miccoli e Jean-Leonard Touadì.



Il primo fa dell'ironia. Fuori luogo, ça va sans dire, ma che denota la cattiva coscienza di chi è in forte imbarazzo.
Il secondo, addirittura, paragona Marino a un'ombra. Un bel complimento, non c'è che dire. E parla di "stagione nuova": certo, quella degli allagamenti!

C'è anche chi, nel PD, si sforza di fare una riflessione più seria. Come Patrizia Prestipino, ex assessore allo Sport della Provincia di Roma.

La critica è al Sindaco e al suo assessore alla Scuola (nonché coordinatrice di Giunta), Alessandra Cattoi.

Ma ce n'è anche per alcuni "soloni":






E ora? Ora resta da rimettere a posto, ripulire e ripristinare. 

Ci permettiamo un piccolo suggerimento all'assessore ai Lavori pubblici e Periferie, Paolo Masini: il meglio, dicevano i saggi nonni, è nemico del bene.
Lodevole l'iniziativa del nuovo asfalto a base di copertoni usati. Al di là dei violini, però...



 ...forse può essere più utile controllare come vengono fatti i lavori.

Anche perché questo superasfalto costa il doppio di quello normale, come dice lo stesso Assessore.


VIDEO - MASINI SPIEGA A RADIORADIO COME SARA' IL NUOVO ASFALTO



Certo, il giorno il disastro dopo subito a lamentarsi dei pochi soldi...




Ma, se sono così pochi i fondi disponibili, magari potrebbe essere il caso di fare le cose un po' meglio...





Cosa che è stata già segnalata proprio sulla pagina facebook dell'assessore Masini: 





Insomma, i romani sono disposti ad accontentarsi di un asfalto normale, non necessariamente fatto con i residui dei copertoni e ad un costo doppio del normale bitume. Purché sia fatto come Cristo comanda. E non dimostri di essere idrosolubile, come invece pare abbia dimostrato in 3, dicasi TRE, giorni...

Per ora, ci accontentiamo di vedere che idrosolubili sono la Giunta Marino e alcuni soloni del PD.