martedì 10 dicembre 2013

ZOZZONI IMPUNITI

L’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma lo ha certificato proprio ieri in modo netto: per i romani, nel 2013, il voto più basso dato fra i diversi servizi che il Comune e le municipalizzate offrono alla cittadinanza è quello assegnato all’Ama, a raccolta differenziata e pulizia della città.
Un miserrimo 4,3 che è sinonimo di bocciatura totale.
 
Siamo andati, quindi, a chiedere conto ad Ama di uno fra i diversi elementi che compongono il sistema di pulizia e decoro delle strade cittadine, quello delle multe elevate a chi sporca.
In due parole: dall’avvio della Giunta Marino le multe non si fanno più: quasi -90% la media mensile Marino rispetto a quella Alemanno.
 
Andiamo per ordine.
Le multe in questione sono quelle elevate dagli agenti accertatori dell’Ama: una squadra che sotto l’Amministrazione Alemanno contava 100 persone e che, con Marino, pare sia stata defalcata, spostandone una fetta consistente – pare 70 su 100 – a occuparsi della raccolta differenziata nei Municipi in cui il servizio è partito a giugno scorso.
Il compito di questi agenti sarebbe quello di girare per la città nel tentativo di sorprendere gli incivili che abbandonano sacchetti, mobilia, elettrodomestici rotti o, perfino, pezzi di sanitari in prossimità dei cassonetti stradali o direttamente in strada.
In realtà, fino al cambio di Amministrazione comunale questi agenti lavoravano. Eccome. Il raffronto con il dato del 2007 – quando vennero elevate una ventina di multe in tutto l’anno e la città era sudicia in maniera indescrivibile – è impietoso. Nel solo 2012, ogni mese, sono state elevate in media 1.460 contravvenzioni.
In totale, sotto Alemanno, fra gennaio 2012 e maggio 2013, ogni mese sono stati elevati 1.386 verbali. Tralasciando giugno – l’11 c’è stato l’avvicendamento fra Alemanno e Marino – invece, da luglio a novembre 2013, la media è precipitata a 151 verbali contestati ogni 30 giorni, con un calo delle multe comminate ogni mese che supera l’89%.
 


I verbali elevati dagli agenti accertatori Ama dal gennaio 2012 al novembre 2013 (Fonte AMA)

























Il migliore dei mesi dell’era Marino è stato settembre: ben 238 verbali.
Il migliore, invece, del periodo Alemanno, è stato ottobre 2012, quando i “segugi” di Ama multarono ben 3.363 “zozzoni”.
Un raffronto tragico, che fa segnare un calo di poco meno del 93% dell’attenzione al decoro cittadino da parte della nuova Amministrazione.
E nemmeno cambiano le cose se si raffronta il peggior mese Alemanno con il miglior mese Marino: gennaio 2012, con i suoi soli 405 verbali, è il peggior risultato della campagna contro la discarica fai da te, ma è sempre superiore del 58% al miglior mese di Marino.
 
Sanzioni elevate dagli agenti Ama
dal 1 gennaio 2013 al 30 novembre 2013
Articolo e violazione Verbali Sanzione € Incasso
art. 12 c. 5 - abbandono di rifiuto 48 50 € 2.400
art. 12 c. 8 - abbandono/conferimento ingombranti e/o beni durevoli nei pressi o nei contenitori stradali 5 250 € 1.250
art. 12 c. 2 - errato conferimento diverse frazioni di rifiuto 2 100 € 200
art. 12 c. 3 - errato conferimento diverse frazioni di rifiuto ( aree RD) 617 100 € 61.700
art. 14 c. 5 - veicolo in sosta davanti contenitore stradale 3.982 100 € 398.200
art. 14 c. 3 - errato utilizzo /danneggiamento contenitori 6 100 € 600
art. 14 c. 4 - spostamento contenitori stradali 2 100 € 200
art. 14 c. 6 - impedimento corretta funzionalità contenitore 1 100 € 100
art. 14 c. 7 - errato utilizzo/errata custodia contenitori condominiali assegnati 1.733 100 € 173.300
art. 15 - errato conferimento frazione indifferenziata ( contenitori stradali) 8 100 € 800
art. 15 c. 3 - errato conferimento frazione indifferenziata (PaP) 6 100 € 600
art. 16 - errato conferimento frazione secca residuale ( aree RD) 0 100 € 0
art. 17 - errato conferimento frazione umida 76 100 € 7.600
art. 18 - errato conferimento imballaggi cellulosici ( cartoni) e carta 471 100 € 47.100
art. 18 - errato conferimento multimateriale 284 100 € 28.400
art. 20 c. 4 - abbandono e/o errato conferimento ingombranti 1 500 € 500
art. 21 - errato conferimento / abbandono rifiuti da lavori edili 5 100 € 500
art. 34 - lordura suolo pubblico x mancata raccolta deiezioni animali 40 250 € 10.000
art. 36 - errato conferimento frazione verde 7 100 € 700
art. 41 - mancata pulizia area occupate da esercizi pubblici o in concessione o in uso temporaneo 1 500 € 500
art. 49 - abbandono o errato conferimento rifiuti speciali 14 500 € 7.000
art. 50 c. 4 - abbandono o deposito nei pressi o nei contenitori di beni durevoli 1 206 € 206
art. 51 - errato conferimento rifiuti sanitari 31 206 € 6.386
art. 60 c. 3 - mancata differenziazione 1 100 € 100
art. 14/15 c. combinato disposto - errato conferimento frazione indifferenziata 0 100 € 0
art. 14/17 c. combinato disposto - errato conferimento frazione umida 0 100 € 0
art. 14/18 c. combinato disposto - errato conferimento frazione cellulosica e/o multimateriale 2 100 € 200
art. 60 c. 1-2 - abbandono generico 87 50 € 4.350
art. 19 - rifiuti urbani pericolosi ( di provenienza utenza domestica) 0 100 € 0
art. 36 - conferimento frazione verde grandi quantità presso isola ecologica 1 100 € 100
TOTALE 7.432   € 752.992


Ovviamente, poi, un calo simile oltre che sortire ripercussioni immediate sulla visibilità (e l’odore) della città, ha anche un risvolto economico: le sanzioni, infatti, variano dai 50 euro di chi getta in terra, vicino al cassonetto, il sacchetto con i rifiuti domestici, ai 500 euro di chi abbandona in strada, neanche fosse rediviva Malagrotta, i rifiuti ingombranti o soggetti a smaltimenti particolari come quelli elettronici.
In mezzo, poi, si passa per le deiezioni canine: i proprietari sudicioni che non raccolgono gli escrementi di Fido e Fuffi rischiano una multa di 250 euro.
 
O, meglio, rischiavano.
 

giovedì 5 dicembre 2013

PIÙ AVVISI DI GARANZIA PER TUTTI (DIMISSIONI PER NESSUNO)

"Come si cambia", cantava la Mannoia.
Correttamente, giustamente, in modo sacrosanto oggi che una Procura, quella reatina, apre un fascicolo di indagine a carico dell'intero gruppo consiliare del Pd al Consiglio regionale del Lazio nella scorsa legislatura, ci si appella, da parte degli interessati, alla presunzione di innocenza e si invoca  il diritto di rimanere al proprio posto.







Si sono minacciate querele nei confronti dei giornalisti e delle testate che hanno anticipato la vicenda. Addirittura, una brava collegha come Federica Angeli che, pur su una testata non etichettabile certo come vicina al polo di centrodestra, come La Repubblica, è stata malamente apostrofata, quasi che "dare una notizia" (scomoda) sia un tradimento.

Ovviamente, la presunzione di innocenza e persino il diritto di non dimettersi di fronte a una indagine che deve ancora giungere a conclusione è uno dei cardini del nostro sistema giudiziario.

Tuttavia, a quanto pare, è una di quelle cose che funzionano molto "a convenienza".

Basti ricordare quanto segue:




Gli stessi Marco Miccoli e Enzo Foschi, in quella occasione, non ebbero lo stesso sacro rispetto per i cardini dell'ordinamento giudiziario italiano:



Parole forti: fogna, vomitevole, incollati alle poltrone. È richiesta di dimissioni, per tutti.

Verrebbe volentieri da chiedersi ironicamente se non sarebbe ora che chi parlava ieri in un modo, oggi si attenga alle sue stesse parole.

Appunto... "Come si cambia"...





lunedì 2 dicembre 2013

LE ODIOSE STRUMENTALIZZAZIONI

Era il 19 febbraio 2009.
Via Cristoforo Colombo, in direzione Roma centro, superata via Capitan Bavastro.
Giornata fortemente ventosa, come quella odierna.
La tragedia: da uno dei pini marittimi collocati al centro della carreggiata si stacca un grosso ramo. Cadendo, travolge un motociclista, Daniele Innocenzi, dermatologo, di 54 anni.
Purtroppo, non c'è nulla da fare: i medici giunti in soccorso non possono che constatare il decesso del centauro.

Ovviamente, da parte di alcuni esponenti del Pd romano, è una ghiotta occasione per attaccare Alemanno. A dare man forte all'attuale vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e a una depuata, ci si aggiunge anche il Codacons di Carlo Rienzi che, in quegli anni, a tutto sembrava interessarsi tranne che alla difesa dei consumatori. A tutto quello - vedasi il restauro del Colosseo - che dava spazi e spazietti sui giornali.





Oggi, in circostanze praticamente analoghe, si verificano due nuovi episodi, sempre sulla Colombo. 
Fortunatamente, nel secondo il centauro rimane solo (si fa per dire) ferito.



 
Sarebbe sciocco, oggi, chiederne conto ai Marino, vuoi al Sindaco, vuoi all'assessore all'Ambiente.

C'è solo il cordoglio per una vittima innocente e la vicinanza a un ferito.
E, speriamo, che la coscienza di chi, all'epoca, strumentalizzò, oggi gli consigli di vergognarsi. In silenzio, possibilmente.